PROGETTARE SENZA DISCRIMINARE

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 L’Ergonomia e l’Ergonomo nella Quarta Rivoluzione Industriale

L’innovazione portata dall’Industry 4.0 è la propensione dell'odierna automazione industriale ad inserire nuove tecnologie produttive per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business, aumentare la produttività degli impianti e migliorare la qualità dei prodotti.

Dalla seconda metà del secolo scorso fino ad arrivare ai giorni nostri, il principio da soddisfare per avere un Prodotto Industriale competitivo, sia esso una macchina stand-alone o una linea di produzione, è cambiato radicalmente nel corso dei decenni.

Nel dopoguerra, dal 1950 fino al 1970 circa, un prodotto doveva essere Funzionale mentre nel ventennio successivo il requisito da soddisfare era l’immagine, ovvero la Bellezza dove alle professionalità tecnico/ingegneristiche si affiancava la figura del designer industriale.

Proseguendo, con l’avvento nell’allora Comunità Europea del Nuovo Approccio nel periodo da metà degli anni Ottanta fino al 2010 circa, il requisito della Bellezza viene sostituito da quello della Sicurezza e il team di progettazione di un prodotto diventa inevitabilmente sempre più multidisciplinare.

In questa evoluzione anche l’Ergonomia si evolve passando da una scienza completamente assente nel primo ventennio ad un requisito cogente della direttiva Macchine nel terzo ventennio.

Ma dal 2010 e ancora oggi la progettazione si è evoluta e si sta evolvendo ulteriormente.

Il periodo che stiamo vivendo è caratterizzato dal prevalere della Tecnologia, a tal punto che nel 2011 in Germania è stato battezzato come Quarta Rivoluzione Industriale, nota con la terminologia inglese di Industry 4.0.

Senza entrare nel merito delle tecnologie abilitanti dell’Industry 4.0 (come Digitalizzazione, AR/VR, Intelligenza Artificiale, Big data, Machine Learning, Cybersecurity…), il punto di connessione tra l’Uomo e un Prodotto pensato nella Quarta Rivoluzione è l’Interfaccia, elemento ormai fondamentale in un concept di progettazione.

L’Interfaccia è la progettazione di un elemento del Prodotto pensato dall’Uomo perché l’Uomo possa relazionarsi con il Prodotto e, di conseguenza, governarlo.

Una delle grandi sfide di questa Innovazione industriale è rendere una soluzione progettuale a misura d’Uomo.

Perché questo avvenga è necessario progettare Interfacce di dialogo facili, di facile auto-apprendimento e soprattutto Inclusive, facili da capire sia a livello Cognitivo che Fisico.
E’ qui che entra in gioco l’Ergonomia o Ingegneria del Fattore Umano, scienza che si prefigge di definire e controllare le caratteristiche dell’Interazione tra l’Uomo e il Sistema (nel caso di questo articolo un Prodotto industriale) con il quale egli interagisce.

Uno dei metodi più utilizzati nella progettazione Ergonomica è lo User Centred Design (UCD) ovvero la pratica di progettare Prodotti e Sistemi in modo che possano essere utilizzati per gli obiettivi e l’uso richiesto, con la massima efficienza, la massima soddisfazione ed il minimo stress fisico e mentale, fino a potere includere Persone con abilità diverse.

Progettare senza discriminare diventa, in questo modo, un elemento distintivo per il posizionamento di un Prodotto industriale nel proprio mercato di riferimento.
E l’Ergonomo entra a far parte del team multidisciplinare di progettazione, diventandone inevitabilmente una figura chiave in quanto persona istruita a colloquiare con persone di discipline diverse, in un sistema caratterizzato da sistemi sempre più complessi.

Non solo.

Più i sistemi diventano complessi, più l’Ergonomo ha il compito di cercare la Semplicità e trasmettere al team di progettazione di non dimenticare mai che un sistema, un prodotto, una macchina, una linea di produzione deve essere pensato per aiutare la Persona nello svolgimento delle sue mansioni e di progettare pensando all’Altro, e non a sé stessi.

Giorgio Cavassi, Eur.Erg
(Faentia Consulting Srl)