Progetto Ergoscopia: l’ergonomia in sala operatoria

Progetto Ergoscopia: l’ergonomia in sala operatoria

I progressi tecnologici che hanno caratterizzato il XX secolo hanno portato importanti cambiamenti nella vita dell'uomo, dall'invenzione della lampadina all’avvento dei computer fino alla costante miniaturizzazione dei prodotti digitali, che ormai si rinnovano quasi mensilmente.


Queste innovazioni tecnologiche hanno certamente modificato il nostro stile di vita quotidiano, sia domestico che lavorativo. Sono infatti molte le categorie di lavoratori e di professionisti che hanno visto cambiare radicalmente il proprio metodo lavorativo. Per esempio, quanti ingegneri riescono a progettare senza l’aiuto di un programma CAD digitale al giorno d'oggi?
I medici chirurgi sono tra i professionisti che hanno affrontato senza dubbio molti cambiamenti.


Da parecchi anni tecniche diagnostiche come l’endoscopia o tecniche chirurgiche come la video-laparo-chirurgia (o laparoscopia) sono entrate nella pratica quotidiana.

 

L’ Endoscopia è un metodo di esplorazione che consente di visualizzare l'interno del corpo umano per mezzo di un condotto a fibre ottiche, definito endoscopio, munito di una o piú videocamere miniaturizzate che trasmettono le immagini in tempo reale per mezzo di uno schermo. L’endoscopio viene inserito possibilmente per via naturale.

 

La Laparoscopia è, invece, una tecnica operatoria che consente l'esecuzione di un intervento per mezzo di strumenti chirurgici introdotti nell' addome attraverso minuscoli fori eseguiti nella parete addominale. La sua innovazione consiste nel risultato finale, notevolmente piú estetico, visto che l'addome non viene più aperto come avveniva di consueto nella chirurgia tradizionale. 

ergoscopia

Queste tecniche hanno portato importanti cambiamenti nel metodo lavorativo all’interno delle sale operatorie, in quanto permettono di osservare e operare all'interno del paziente con strumenti di precisione e in modo notevolmente meno invasivo. Utilizzare queste tecniche significa garantire l’integrità del paziente da una parte, e raggiungere un risultato operatorio ottimale dall'altra.
I vantaggi di queste metodologie innovative per il paziente sono notevoli: riduzione del dolore postoperatorio, dei tempi di degenza, del periodo di convalescenza, ripresa dell’attività lavorativa in tempi piú rapidi e, non ultimo, riduzione del possibile danno estetico per l’assenza quasi totale di cicatrici estese

 

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Esistono, tuttavia, alcuni rischi per i chirurghi e per il team di lavoro in sala operatoria che solo negli ultimi tempi sono stati considerati e studiati. Recenti studi hanno analizzato le condizioni di lavoro degli operatori all’interno delle sale operatorie ed é risultato un leggero peggioramento rispetto al passato. Potremmo affermare che é giusto considerare “ergonomiche” le nuove tecniche chirurgiche se consideriamo il paziente come utente finale, ma non certo se considerassimo il team di lavoro!
Come già anticipato nella precedente Newsletter di giugno, Faentia Consulting, con le Business Units Ergonomia e Ricerca & Sviluppo, ha sviluppato nei mesi scorsi uno studio basato sull’analisi della condizione lavorativa all’interno delle sale operatorie. Il risultato di questo studio è stato presentato il 17 giugno al 19° Congresso Internazionale dell’Associazione Europea di Endoscopia Chirurgica (E.A.E.S - (www.eaes.eu) che ha presentato al suo interno il 15° Congresso Nazionale della Società Italiana di Endoscopia Chirurgica (SICE - www.siceitalia.com). I responsabili dello studio sono stati l’Ing. Giovanni Miranda (B.U. Ergonomia, Faentia Consulting) e Dott.Riccardo Naspetti, direttore del Reparto di Endoscopia Chirurgica dell’Ospedale Careggi di Firenze.


Lo studio, dal titolo “Laparoscopy and flexible endoscopy: same ergonomics?”, é stato eseguito utilizzando un approccio sistemico e globale al problema che ha portato alla definizione di un “sistema operatorio unico”, costituito da piú elementi: il team di lavoro (chirurghi, infermieri, ferristi, tecnici radiologi, anestesisti), il paziente, gli strumenti utilizzati e la sala operatoria. Lo studio, in seguito, ha confermato varie teorie che si riferiscono prevalentemente al team di lavoro:

  1. L’esposizione a pericoli di natura fisica (o pericoli ergonomico-fisici) quali disturbi muscolo-scheletrici - fatica o disagio fisico - dovuti alla postura eretta (statica e prolungata) oppure all’altezza del tavolo operatorio o del monitor, eccetera;
  2. I pericoli ergonomico-fisici sono relazionati ad altrettanti pericoli di natura cognitiva (pericoli ergonomico-cognitivi) come stress, elevato carico psicologico o disagi cognitivi dovuti, per esempio, alla separazione spaziale tra aspetto fisico e aspetto visivo dell’operazione, nonché alla perdita della visione reale e periferica del campo operatorio dal momento che il chirurgo vede esclusivamente ciò che trasmettono gli strumenti.

Oltre ad analizzare i pericoli sopra riportati, il lavoro ha proposto una soluzione ai problemi dell’esposizione ai pericoli individuati. Questa soluzione, riassunta dal Dott. Naspetti in conclusione dell’intervento, recita: “[…] sono molti i pericoli a cui noi medici siamo esposti: alcuni sono conosciuti, altri meno. È necessario, secondo noi, affrontare il problema dell’esposizione ai pericoli individuati utilizzando un approccio centrato sull’utente finale, qui inteso come “il personale medico-sanitario”, che veda coinvolti nel ciclo di progettazione ergonomica di prodotti medico-chirurgici noi utenti finali, i fabbricanti di strumenti medico-chirurgici, le AUSL e gli ergonomi, fondamentali in quanto conoscitori dell’interazione tra l’uomo e le altre componenti del “sistema operatorio”, al fine di favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro, e quindi di vita, e quindi il well-being di tutto il team di lavoro”.
Faentia Consulting proseguirà il suo studio approfondendo l’analisi attraverso gli strumenti propri dell’ergonomia, quali interviste al personale, questionari e gruppi di discussione. Alla stesura della presente newsletter hanno partecipato Ing.Giovanni Miranda- Phd, Dott. Mario Casmiro e Dott. Riccardo Naspetti.