Aerospazio: Focus sugli UAV/UAS

Aerospazio: Focus sugli UAV/UAS

Gli UAV (Unmanned Aerial Vehicle) o UAS (Unmanned Aerial System), sono sistemi costituiti da un velivolo aereo motorizzato che non porta a bordo un pilota umano, che può volare autonomamente oppure essere pilotato in remoto da un operatore posizionato all’interno di una stazione di controllo, trasportando carico letale (armi, sostanze chimiche) o non letale (sensori, telecamere)..

Rilevanti sono i vantaggi che essi hanno rispetto ai velivoli pilotati:

la possibilità di essere usati nelle missioni definite dull (missioni di sorveglianza e ricognizione monotone e di lunga durata), dirty (missioni pericolose per l’incolumità dei piloti), dangerous (missioni rischiose per la vita dei piloti);

 

  • la riduzione degli investimenti nel settore;
  • la riduzione dei consumi di carburante e delle conseguenti emissioni di CO2;
  • la riduzione dei rischi e dei costi associati alla perdita di vite umane..

 

L’interesse nei confronti degli UAV-UAS è enormemente cresciuto negli ultimi venti anni ed un enorme impulso è stato dato dalle modifiche necessarie alle strategie di combattimento richieste dalla guerra al terrorismo. Le enormi potenzialità, i successi avuti nelle missioni militari ed i progressi fatti nel campo delle micro e nano-tecnologie stanno spingendo sia le industrie sia le università a sviluppare numerosi sistemi UAS più moderni, affidabili e in grado di essere utilizzati in un ampio spettro di missioni civili e militari. Sono molti i paesi, europei (Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Israele) e non (Stati Uniti, India,Cina; Russia) che hanno compreso quali possono essere i benefici sociali, politici ed economici che potrebbero derivare da un loro crescente utilizzo in diverse tipologie di missioni.

 

 

 

UAVAl Farnborough International Airshow (FIA), il più importante evento aerospaziale del 2010, tenutosi a Farnborough (Londra), dal 19 al 25 luglio del 2010, Faentia Consulting ha potuto constatare quanto il mondo degli UAS sia in fermento ed in evoluzione. Sul tappeto di Farnborough erano in mostra splendidi esemplari di UAS di diverse capacità e dimensioni come il Phantom Eye ad idrogeno della Boeing, il Predator della General Atomics Aeronautical Systems, il Global Hawk della Northrop Grumman, lo Shadow della AAI Textron Systems, il Talarion sviluppato da EADS, lo Sky-X e lo Sky-Y di Alenia Aeronautica ed il Falco della Selex Galileo..

In Italia si sta assistendo a sforzi ripetuti da parte di singoli attori con l’obiettivo di ritagliarsi una fetta del mercato degli UAS. In ambito industriale sono da segnalare sistemi come il Falco, che soddisfa i più importanti requisiti di sorveglianza civile e militare, è particolarmente adatto a missioni di homeland security ed ha avuto molto successo all’estero; lo Sky-X e lo Sky-Y, alimentato a diesel.

 

uavIn ambito universitario e culturale non sono poche le iniziative di singoli gruppi di ricerca tese a sviluppare nuovi sistemi e testare nuove tecnologie. Infine in ambito militare l’Italia è uno dei pochi paesi ad averle utilizzate in azioni belliche come in scenari operativi come quelli in Iraq e Afghanistan

Nonostante molto sia stato fatto, in Italia risultano carenti sia il coordinamento degli sforzi dei singoli sia una pianificazione di investimenti finalizzati ad obbiettivi precisi e temporalmente definiti. Nel tentativo di fare un punto della situazione sulle problematiche connesse all’impiego di UAS e di creare momento di raccordo tra istituzioni, mondo della cultura e mondo industriale si è tenuto il 2 dicembre 2010 alla Fiera di Roma, nell’ambito dell’Italy Airspace Expo, il seminario dal titolo “Focus sull’impiego duale degli UAS”, organizzato dal Centro Studi Militari Aeronautici (CESMA) dell’Associazione Arma Aeronautica. .

 

 

UAVDal seminario, che ha dato voce a diversi attori (istituzioni, Forze Armate, Polizia di Stato, Protezione Civile, Centri di Ricerca, Università, l’ENAC - Ente nazionale aviazione civile e aziende come Alenia Aeronautica e Selex Galileo, Avio), è emerso, ed è quello che auspica anche Faentia Consulting, che si dia vita ad un processo sinergico che porti alla creazione di un SISTEMA tra tutti gli attori interessati al settore, così come è stato fatto già in alcuni paesi, per fare in modo che non si disperdano sforzi e risorse e per fare in modo che l’Italia possa ritagliarsi un ruolo da protagonista nel mercato degli UAS che, si legge sempre da Il Mondo, “vale attualmente circa 7 miliardi di dollari,. per crescere, secondo le proiezioni più moderate, a 15 miliardi nel 2020 e circa 45 nel 2030”.